Quale contributo per i beni culturali?

Cosa fare per i beni culturali italiani?

I beni culturali, per sopravvivere attraverso i secoli, hanno bisogno di essere controllati e manutenzionati attraverso determinati interventi specifici, da ripetere costantemente a intervalli più o meno frequenti.

Le persone che hanno già svolto qualche tipo di attività nel settore dei beni culturali sanno quanto sono vari e spesso complessi gli interventi attuabili e programmabili in questo settore.

Le iniziative e gli interventi che si possono realizzare sono principalmente diretti alla tutela, alla conservazione ed alla valorizzazione dei beni.

In base al tipo di rapporto che ciascun intervento instaura con il bene culturale si possono suddividere sommariamente in due gruppi: interventi diretti ed interventi indiretti.

Interventi diretti

Gli interventi diretti sono tutte quelle operazioni svolte direttamente sul bene culturale, agendo materialmente sul bene medesimo. Sono interventi di:

  • ispezione, per controllare e monitorare le condizioni del bene e le sue circostanti condizioni ambientali
  • manutenzione, ordinaria e straordinaria, per mantenere il bene nelle ottimali condizioni di conservazione
  • restauro, per rimediare a danni e deterioramenti che pregiudicano la corretta conservazione e/o fruizione del bene.

Rientrano negli interventi diretti tutte le azioni che fanno fronte alla prima necessità che hanno tutti i beni culturali: fermare il degrado dovuto allo scorrere del tempo. I materiali con i quali sono costituiti i beni culturali sono tutti, con gradualità diverse, soggetti alla usura del tempo e si deteriorano, più o meno velocemente anche in rapporto alle diverse condizioni climatiche dell’ambiente in cui si trovano.

Per porre rimedio a questa continua trasformazione fisica dei materiali sono innanzitutto necessarie tutte quelle operazioni, condotti con interventi diretti sul bene medesimo, finalizzate a mantenere inalterate nel tempo, quanto più sia possibile, le caratteristiche conservative fisiche dei beni culturali.

Questi interventi diretti non possono essere effettuati da chiunque, ma necessitano di personale qualificato, professionalmente specializzato in quel determinato lavoro. Sono interventi economicamente onerosi e vengono autorizzati, supervisionati e, a volte, condotti direttamente dalle autorità pubbliche preposte alla tutela dei beni culturali che fanno riferimento alle varie soprintendenze presenti in tutte le regioni.

Interventi indiretti

Gli interventi indiretti non agiscono direttamente sul bene, ma sono delle azioni che si rivolgono indirettamente al bene e che si configurano principalmente con questi obbiettivi:

cambiare il contesto nel quale si trova il bene,

cambiare l’immagine che le persone hanno del bene,

rivalutare il valore, culturale, sociale, economico che si attribuisce al bene,

incrementare l’insieme delle informazioni e notizie storiche finora acquisite sul bene.

Gli interventi indiretti si attuano essenzialmente con azioni incentrate su:

  • Interventi di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica riguardo a tutto quello che è inerente al bene culturale: fornire prime nozioni e approfondimenti per conoscere il bene, controllare lo stato di conservazione, suggerire eventuali diverse opportunità di fruizione del bene.
  • Interventi di interpellanza per richiedere alle autorità competenti, pubbliche e private, che intervengano per assicurare una corretta conservazione del bene: restauri, messa in sicurezza, interventi urgenti di manutenzione.

Questi interventi indiretti, nel loro insieme, possono avere o non avere un onere economico e possono essere condotti in modi molto diversificati, più o meno approfonditi e con più o meno rigore scientifico.

Inoltre gli interventi indiretti possono essere affrontati non solo da persone qualificate, ma anche da persone che non hanno una particolare conoscenza del settore beni culturali (in tal caso è opportuno che siano comunque coordinate da almeno una persona che abbia competenze nel settore).

Questi interventi indiretti non sono secondari come sembrano, perché si possono porre a sostegno, nonché a completamento, degli interventi diretti. Inoltre hanno la forza di far vivere i beni culturali nella maniera più completa, perché tendono a stabilire quel fondamentale – e ad oggi quanto mai auspicabile – rapporto diretto e partecipe tra il mondo dei beni culturali e tutti i cittadini.

 

 

Dare un contributo per i beni culturali

Tutti possiamo fare qualcosa per far vivere i beni culturali,

ma non tutti possiamo fare qualsiasi cosa…

Come accennato sopra, gli interventi diretti sul bene possono essere condotti solo da personale qualificato e con autorizzazione delle soprintendenze o di altre autorità competenti.

Gli interventi indiretti invece possono essere delle libere e spontanee iniziative condotte da chiunque, basta ovviamente che siano propositivi di azioni adeguate e consentite dalle leggi sui beni culturali (ed è comunque auspicabile la presenza, a livello consultivo o coordinativo, di qualcuno con competenze nel settore).

Paese Cultura, per le sue possibilità, vuole rivolgere attenzione a questi interventi indiretti, cercando di contribuire a farli conoscere e di rendere consapevoli di quanto siano importanti, specialmente in certe situazioni e contesti che presentano i beni culturali esposti e soggetti a diverse criticità ed emergenze, spesso in condizioni di degrado avanzato ed a rischio sopravvivenza.

Il silenzio e l’indifferenza verso i beni culturali, soprattutto verso i beni meno famosi e considerati – erroneamente – meno importanti, è il primo passo verso la loro definitiva distruzione. E una volta distrutto un bene culturale è perso per sempre.

Ecco dunque l’importanza degli interventi indiretti, nei quali tutti possono dare il loro contributo, con i quali si rompe il silenzio e l’indifferenza, alimentando un movimento virtuoso che porta a far conoscere ed apprezzare i beni culturali cercando di risolvere le loro situazioni di degrado.

Gli interventi indiretti sui beni culturali hanno una importanza fondamentale nella gestione dei beni, molto più grande di quanto possa sembrare, perché costituiscono il primo fondamentale passo per attivare un modello di gestione dei beni culturali che vede i cittadini sempre più parte attiva nelle quattro principali azioni di tutela-conservazione-fruizione-valorizzazione dei beni culturali.

A ciascuno il suo contributo

Tutelare

Conservare

Fruire

Valorizzare

All’interno di queste quattro principali azioni, interconnesse tra loro,  si sviluppa la gestione dei beni culturali.

I contributi che ciascuno può dare, all’interno di queste quattro azioni, sono molti e diversificati, sempre osservando la normativa sui beni culturali e seguendo le proprie competenze.

Ecco, come suggerimento di una prima generica indicazione, alcune tipologie di contributi, da approfondire e ampliare: ciascuno scelga l’ambito che sente più vicino e alla sua portata, secondo le sue conoscenze e le sue motivazioni.

  • Contribuire alla conoscenza di un bene culturale
  • Contribuire alla conservazione di un bene
  • Contribuire a migliorare la fruizione di un bene
  • Contribuire a migliorare il contesto del luogo intorno al bene
  • Contribuire ad arricchire le notizie storiche sul bene
  • Contribuire a migliorare il valore percepito del bene

I beni culturali vi ringrazieranno.

 

 

 

CC BY-NC-ND 4.0 Quale contributo per i beni culturali? by Paese Cultura is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.

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